Salvatore Cuffaro, beffardamente ribattezzato Totò Vasa-Vasa, ci ha dato una lezione. E che lezione! Era dai tempi del Presidente della Repubblica Giovanni Leone, dimessosi appena venne attinto da un procedimento penale per sospetta corruzione (da cui poi fu prosciolto), che non si assisteva ad una lezione di rispetto istituzionale e costituzionale di questa portata. Anzi, forse, la lezione che arriva da Cuffaro è anche più importante. In un clima politico in cui il capo del Governo minaccia i PM che indagano su di lui. In un momento storico in cui il conflitto di competenza invece che rimandato alla (legittima ed unica) competenza del tribunale, viene risolto dall’imputato e dai suoi avvocati con decisione inappellabile quanto incostituzionale. Quando il quadro istituzionale vede al vertice del Governo un uomo indagato per sfruttamento della prostituzione minorile. È davvero una sorpresa che un uomo potente, già Presidente della Regione Sicilia e Senatore della Repubblica Italiana, affermi che accetta la condanna e si consegna alla detenzione carceraria in ossequio alle istituzioni che ha servito. Una sorpresa ed un insegnamento, certamente da una persona che non ha da trarne vantaggio e che avrebbe ben potuto buttarla in teorie complottiste. Invece eccolo lì, con un filo di voce e qualche incertezza come se sapesse di pronunciare parole storiche, che si presenta ai carabinieri per essere arrestato e portato in carcere. La notizia vera è questa. Il resto, le accuse (e la condanna) per aver favorito alcuni mafiosi, improvvisamente, passano in secondo piano. Prevale l’uomo, l’insegnamento utile ai propri figli ma anche a tanti figli di... che albergano nei palazzi della politica.
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2 giorni fa
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